Alla faccia del …gas
“…E mentre sull’Italia cadevano le prime ombre della sera”….ecco che la conduttrice in giallo-blu della UE annuncia l’ottavo pacco di sanzioni che dovrebbero danneggiare e mettere in ginocchio l’orso russo.
Si rileva che le cosiddette sanzioni sono regole imposte che tutti e 27 gli stati appartenenti alla dis-Unione Europea devono rispettare. Ma oltre la Polonia, l’Ungheria e la Serbia, ora anche la furba Germania ha deciso di derogare apertamente. Infatti, per contrastare gli aumenti del gas e della energia elettrica, il Bundestag ha stabilito un finanziamento di 200 miliardi di euro, soldi pubblici, in favore delle aziende e delle famiglie europee, pardon tedesche, per compensare gli aumenti in bolletta.
In pratica il parlamento tedesco stabilisce un tetto al costo del gas, guarda un po’ proprio quel “price cap” che non ha voluto concedere alle richieste italiane, oltre il quale saranno questi aiuti di stato a compensare il costo totale delle bollette.
Ya, super gulp…aiuti di stato…voi direte:..” ma sono vietati dall’art. 107 del Trattato sul Funzionamento dell’UE poiché ostacolano la concorrenza…” e qual è il problema, che forse c’è ancora qualcuno che crede nella unità europea?
Allora ecco un’altra novità: l’azienda russa Gazprom ha comunicato che possono riprendere le forniture di gas per l’Italia attraverso l’Austria e dallo snodo di Tarvisio, comune in provincia di Udine ed il più vicino alla Slovenia.
Le forniture si erano interrotte a causa della introduzione, a fine settembre, di una modifica della norma austriaca sulla regolamentazione dei flussi di gas provenienti dalla Russia. La variante introdotta prevede il pagamento di una somma di denaro come deposito cauzionale a garanzia per l’utilizzo del Trans Austria Gas Pipeline.
A confermare la buona notizia per l’Italia è stato l’amministratore delegato di ENI Claudio Descalzi il quale ha affermato che, a fronte di miliardi di euro di commissione per la fornitura di gas russo, 22 milioni di cauzione sono un’ottima soluzione.
La quantità di gas in questione non è più nelle mani di Gazprom ma si trova già nei serbatoi dell’Austria e della Germania, quindi la Russia non ha mai smesso di fornire energia anche a quei Paesi che poi firmano le disposizioni sanzionatorie declamate dalla signora in giallo-blu, ormai megafono rotto dei poteri neoliberali anglosassoni.
E l’ultimo chiude la porta…..fumetti in tivù…fumetti in tivù…trallallà.
Carlo Ceresoli