Israele&Iran – le due facce della guerra

Israele&Iran – le due facce della guerra

Lunedì 1° aprile Israele bombarda con un attacco aereo, con i caccia F35, l’ambasciata iraniana a Damasco in Siria. Vengono rinvenuti tra le macerie 16 cadaveri di cui uno è il generale Mohamed Reza Zahedi capo delle forze rivoluzionarie iraniane.

Perché Israele ha attaccato la sede diplomatica dell’Iran, oltretutto è una palese violazione del  diritto internazionale, per di più in Siria altro paese terzo?

Per rispondere a questa domanda sono dovuto andare indietro nel tempo per capire cosa è successo trai due Stati mediorientali.

Quando nel 1948 fu riconosciuto lo Stato d’Israele, l’Iran e la Turchia furono i primi Stati di fede musulmana a legittimarlo e ad avere ottimi rapporti soprattutto in materia energetica. Infatti l’Iran era il primo fornitore di petrolio di Israele. Sarà stato influente anche il fatto che i monarchi iraniani Mohammad Reza Pahlevi  e Ciro Reza Pahlevi avevano ottimi rapporti con gli Stati Uniti.

Nel 1979 però una rivoluzione guidata dall’ayatollah Ruhollah Khomeyni   detronizzò la dinastia dei Pahlevi  trasformando l’Iran in una repubblica islamica sciita a guida religiosa,  oggi guidata dall’ayatollah Alì Khamenei, tanto oltranzista  da finanziare i gruppi estremisti come Hamas e gli Hezbollah libanesi. Da quel momento i rapporti tra Iran e Israele sono peggiorati in maniera esponenziale e guarda caso anche con gli americani che hanno inserito l’Iran nella loro lista di Stati “canaglia” e lo costringono a subire pesanti sanzioni commerciali.

In risposta all’atto di guerra verso la sede diplomatica iraniana a Damasco, la notte tra il 13 ed il 14 aprile scorso, il ministero della guerra iraniano ha deciso il lancio su Gerusalemme di 170 droni e 150 missili. Questi armamenti sono partiti anche da Yemen, Iraq e Libano.

La quasi totalità di queste armi sono state intercettate e distrutte dai sistemi difensivi israeliani denominati Arrow e Iron Dome, con il supporto militare degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Francia, ma anche della Giordania e dell’Arabia Saudita.

L’intervento di questi Paesi in aiuto ad Israele è avvenuto in funzione di un patto siglato nel 2020 con Trump presidente,  chiamato Middle East Air Defence (MEAD) e soprannominato “la piccola NATO in Medio Oriente”. Il MEAD ha il compito di coordinare le operazioni difensive di guerra e di raccogliere le informazioni dei radar delle nazioni aderenti. Queste sono top secret ma alcune indiscrezioni politiche rivelano che si  tratta di Emirati Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Giordania, Egitto, Marocco, Bahrain e Israele.

La coalizione mediorientale ha funzionato infatti non c’è stata alcuna vittima. Il costo calcolato per questa azione di difesa è di circa un miliardo di dollari.

 Israele e Iran non si erano mai combattuti frontalmente ma si erano osteggiati sempre sostenendo i rispettivi nemici.

E’ pur vero che l’attacco israeliano all’ambasciata iraniana va considerato un azione ostile precisamente all’Iran sia pur sul suolo di uno Stato ospitante, la Siria, che infatti non ha reagito direttamente.

Resta il fatto che questo attacco dell’Iran direttamente sul suolo israeliano rappresenta un precedente potenzialmente pericoloso.

Detto ciò, le riflessioni che si impongono sono diverse.

La prima: come è stato possibile che i missili dei caccia F35 israeliani raggiungessero l’obiettivo iraniano a Damasco senza che la Siria opponesse alcuna difesa aerea?

La seconda: l’attacco all’ambasciata iraniana ha causato 16 vittime tra cui un importante capo militare persiano ma, stranamente la “vendetta” dell’Iran, già pubblicamente preannunciata, non ha causato  né vittime e né danni e ciò nonostante, la guida suprema Alì Khamenei ha confermato che la vendetta si è compiuta e non ci sarà alcun altro seguito.

La terza: i servizi segreti iraniani, libanesi, yemeniti  conoscono certamente il sistema difensivo di Israele, quindi sapevano bene cosa sarebbe successo ai droni ed ai missili una volta lanciati sul territorio israeliano. Ma allora che senso ha tutto ciò e soprattutto ‘cui prodest’ a chi giova?

Certo l’Iran ha fatto vedere ai suoi nemici ma prima di tutto al suo popolo che è capace di reagire agli attacchi, tant’è che gli iraniani sono scesi per le strade di Teheran a festeggiare la loro forza militare.

Da parte sua Israele ha ucciso 16 persone tra cui un pericoloso capo militare. Ma il vantaggio maggiore per Netanyahu capo del Likud, il partito al governo, è quello di aver distolto l’attenzione sul genocidio che sta perpetrando a Gaza a danno dei palestinesi, sono state sterminate in modo atroce  già 30mila persone di cui 12.300 bambini. Nel contempo Netanyahu, che ha importanti accuse da parte dei magistrati israeliani, rinvia il giudizio tenendo alta la tensione di guerra con i paesi sciiti del Medio Oriente.

Anche gli Stati Uniti di Biden, temporeggiando sui crimini di guerra a Gaza e stimolando il conflitto tra Israele e Iran,  hanno il vantaggio di distogliere l’attenzione da quella che in Ucraina va sempre di più rappresentandosi come una sonora sconfitta politica e militare.

Insomma quello che si legge geo-politicamente è la solita ormai palese contrapposizione tra il modello neoliberista filo occidentale e dollaro-centrico con a capo gli USA, ed il modello economico alternativo al dollaro sostenuto dai Paesi uniti sotto la sigla BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ai quali si sono aggiunti da gennaio di questo anno proprio l’Iran, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto e l’Etiopia, mentre altri 40 Paesi, tra cui l’Algeria, l’Indonesia ed il Kazakistan hanno chiesto l’ammissione.

E in mezzo c’è l’Europa, e in mezzo l’Italia che, da buona colonia degli USA esegue gli ordini impartiti dal governo americano a mezzo del governo europeo con a capo l’impresentabile Ursula Gertrud Albrecht, coniugata von der Leyen .

Insomma noi Italiani non contiamo niente, senza alcuna sovranità, senza alcun potere decisionale né riguardo la politica economica, né riguardo gli affari esteri.

L’Italia è un relitto nel mare schiaffeggiato dalle onde… con la terra in vista ancora troppo lontana….sursum corda.

Carlo Ceresoli

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