E ora so ‘dazzi’ amari!

E ora so ‘dazzi’ amari!

Nella prima settimana di aprile 2025, Trump dà il via al valzer dei dazi a doppia cifra. Così lui sgancia un’autentica bomba atomica da mille megatoni sull’economia mondiale, già in affanno per motivi sia strutturali (monete fiat a debito e private), che contingenti (crisi subprime 2008, pandemia e guerra Russia_Stati_Sovrani vs Ucraina_Nato_élite_mondialista). Le percentuali risuonano come echi e lampi di esplosioni in un conflitto commerciale, ormai senza più limiti: il 20% all’UE che non sa come reagire, il 17% ad Israele, la Cina risponde col 34% sull’import dagli USA, che rilanciano a 104%. La prima cosa da notare è che Trump non infligge dazi alla Russia, infatti l’unica borsa a chiudere con un rialzo del 5% è quella di Mosca.

Chiediamoci quali siano davvero i motivi che hanno spinto il presidente USA a premere questo pulsante rosso e quali saranno gli effetti.

 

Iniziamo dagli effetti; dividendoli in due categorie: effetti diretti ed indiretti.

 

Effetti DIRETTI.

  1. Imponendo tali extra-tariffe sui beni importati, si ha un immediato innalzamento dei prezzi di vendita e dell’inflazione della moneta dello stato che importa. Queste conseguenze sono bilaterali, ossia si verificano in entrambi gli stati se i dazi sono reciproci. Siccome il dollaro è una valuta ancora molto usata e gli USA hanno una bilancia commerciale sbilanciata per oltre 1000 miliardi: queste due condizioni innescheranno, aumento costi ed inflazione, un po’ in tutta l’economia mondiale ed in quasi tutti i settori merceologici a causa di indotti reciproci e correlazioni produttive.
  2. Crisi o fallimento di aziende, già fragili, che avevano bassi margini di profitto o galleggiavano con strategie di lungo periodo in prossimità del loro Break Even Point.
  3. Panico nel mercato borsistico dei Paesi più esposti.
  4. Abbassamento dei PIL.
  5. Nel breve periodo disoccupazione, tensioni sociali, tensioni politiche e geopolitiche.
  6. Risposte politiche immediate e confuse dei Paesi colpiti, specialmente non sovrani.

 

Effetti INDIRETTI.

  1. Sebbene a livello internazionale il dollaro (non è più petroldollaro) inizia ad essere sempre meno usato negli interscambi tra nazioni, l’impatto dei dazi di cui il biglietto verde è vettore, sarà ingente ed accelererà il processo di dedollarizzazione.
  2. Marcata deidustrializzazione, riduzione o conversione di interi reparti produttivi, nei Paesi esportatori.
  3. Reindustrializzazione, di alcuni settori, dei paesi sbilanciati in importazioni; primo di tutti gli USA.
  4. Necessità di nuove regole internazionali sul commercio.
  5. Necessità di nuova politica sui tassi di interesse delle monete di ogni stato, magari decisa non più da banche centrali private ma da governi eletti, forse antipatici, ma che tentano di proteggere gli interessi popolari.
  6. Riassetto della geopolitica e dei rapporti relativi tra Paesi; se i dazi saranno mantenuti per molto tempo, implicheranno una ineluttabile nuova Bretton Woods e la riscrittura delle regole WTO.
  7. Aumento in numero e in performance dei paesi sovrani con politiche economiche protezioniste; che nel lungo periodo porteranno maggiore autonomia commerciale; più indipendenza dai Paesi esteri e quindi rilancio di: benessere, ricchezza economica e culturale.
  8. Distruzione e totale rivoluzione del pugile suonato o servo dell’élite a noi noto sotto falso nome di UE, così come la subiamo oggi.
  9. Fallimento del progetto €.
  10. Fine della globalizzazione, così come l’abbiamo conosciuta fin oggi.
  11. Aumento dei debiti pubblici.
  12. A regime fine del $ e sua sostituzione con una moneta gestita non più dalla FED, ma da una banca pubblica.
  13. Ridimensionamento del rapporto mondiale tra finanza ed economia reale (oggi superiore a 20) e nel breve periodo, da qui a fine mandato di Trump, riscrittura delle sue regole.

 

Nel frattempo, nessuno sa cosa intende fare da adulta la Meloni, spaghettificata tra la pressione di Trump e quella dell’élite mondialista (asserragliata e braccata nel suo ultimo fortino UE). La madida Meloni resta ed è indecifrabile e ambigua più del gatto di Schrödinger: l’unica certezza è continuare ad ingannare gli Italiani.

 

Da notare lo scontro diretto tra Trump e il capo della FED Jerome Powell: il presidente USA gli ha chiesto di abbassare i tassi di interesse, Jerome Powell si è rifiutato.

Questo braccio di ferro epico tra banche private usurocratiche controllate dall’élite morente e governi o presidenti SOVRANI è: l’emblema della follia totale di tali “democrazie”, giunta al suo apogeo quindi ormai prossima alla sua fine. La sempre presente inflazione implicita monetaria, il cui detonatore o pulsante rosso e leva di controllo politica-economica è stata sempre in mano privata e non pubblica, ci dice che: è ora di cambiare le regole del gioco e chi le scrive. Veniamo già da quattro anni di inflazione e tassi alti, in queste condizioni, l’élite vuole far circolare meno moneta per provare a contenere la sua svalutazione e tentare così di mantenere il controllo dei popoli tramite questa usura imposta e tollerata.

 

Allora, Trump sapendo tutto ciò, perchè ha sganciato la bomba dei dazi e della relativa spinta inflattiva e perchè chiede di abbassare ulteriormente i tassi e aumentare così ancora di più l’inflazione?

Non è mica uno sprovveduto!

 

Trump vuole DOLOSAMENTE E PIANIFICATAMENTE dare uno shock economico, finanziario e soprattutto monetario al nostro sistema privato-usurocratico-mondialista, ormai marcio, iperindebitato, iperfinanziato, iperfinanzializzato: per rivoltarlo come un calzino.

Questo processo è irreversibile e cambierà volto al pianeta, ma è un epico cambiamento; è la più grande rivoluzione della storia umana. Avrà dei costi da sostenere nel breve periodo; però, dopo, se tutto tornerà nelle mani del controllo popolare, gli effetti positivi saranno inimmaginabili.

La febbre alta per guarire da un’infezione: è fastidiosa, ma vitale; come la terapia d’urto per la voluta guarigione-rivoluzione.

Un po’ come l’incendio che cancella la foresta… Dopo vento, tempesta, piogge torrenziali, dal seme di verità e autentica nuova vita, da quelle ceneri: è primavera più fertile che mai.

Ing Meccanico Vincenzo Santoro Lungimirante

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