IL MANIFESTO DI UNABOMBER – AUTORE: THEODORE JOHN KACZYNSKI – EDITORE: PASSAGGIO AL BOSCO

IL MANIFESTO DI UNABOMBER – AUTORE: THEODORE JOHN KACZYNSKI – EDITORE: PASSAGGIO AL BOSCO

Riteniamo una scelta molto coraggiosa quella fatta dalla giovane e dinamica casa editrice” Passaggio al Bosco” nel pubblicare questo scritto che, come vedremo più avanti, non può annoverarsi né tra i tradizionali testi di saggistica, né tra altri tipi di generi letterari. Esso, infatti, può tranquillamente definirsi un “unicum”, essendo in effetti, così come suggerisce il titolo, un manifesto o più specificamente un atto di denuncia e di condanna nei confronti della nostra società attuale, improntata e fin troppo permeata dalla tecnologia che, con tutti i suoi risvolti, spesso negativamente condiziona la vita delle persone, almeno nel nostro occidente cosiddetto civilizzato.
L’autore, il professor Theodore John Kaczynski rivela, sin dalla più giovane età, una spiccata propensione per lo studio della matematica che lo porterà a solo venti anni a laurearsi e ad appena venticinque a diventare docente alla Berkeley University. Dopo soltanto due anni di insegnamento, però, inspiegabilmente si dimette da ogni incarico e, dopo una breve convivenza coi suoi genitori, decide di trasferirsi in una baracca nei boschi del Montana. Da quel momento la sua vita prende tutta un’altra direzione, divenendo in poco tempo un temibile terrorista, poiché inizia a spedire pacchi-bomba in diverse località degli Stati Uniti e causando, lungo l’arco temporale di quasi un ventennio, addirittura tre morti e oltre venti feriti. I bersagli dei suoi attentati, sedici in tutto, rappresentavano sempre simboli collegati con la tecnologia che, per il suo autore, trasforma, oltre al Mondo intero, anche l’uomo in una orribile macchina, priva di qualsiasi “humanitas” e disgiunta in modo atroce da Madre Natura.
“La società industriale e il suo futuro”, questo è il titolo esatto del Manifesto che il professor Kaczynski riuscì a far pubblicare dai principali quotidiani statunitensi dopo aver minacciato altri attentati. Il testo in questione si compone di ben 232 paragrafi e venne in seguito tradotto in molte lingue. In esso notiamo una critica serrata, ma estremamente razionale nei confronti del ruolo che man mano ha assunto la tecnica nella nostra società contemporanea e un rigorosissimo giudizio sulla stessa essenza di progresso. Per l’autore, infatti, questa deriva tecnologica, che condanna l’uomo ad una vita puramente meccanica e innaturale, è praticamente irriformabile e totalmente da condannare, anzi da eliminare” tout court”.

Un libro, comunque, aldilà di ogni posizione di valore e aldilà di ogni ideologia, che merita una lettura approfondita e che rivela proprio in questo periodo così problematico per l’intera umanità, una sua incredibile attualità che costringe tutti noi ad una radicale riflessione e a una totale riconsiderazione di quelle che sembravano le nostre certezze nei riguardi dell’essenza stessa di quello che intendiamo per progresso.
L’ opera si avvale di un saggio introduttivo e biografico molto esplicativo, che aiuta il lettore a meglio comprendere la complessa personalità dell’autore, che da genio della matematica finì col diventare uno spietato terrorista, riuscendo a tenere in scacco per ben diciotto anni la polizia federale americana, la famosa e organizzatissima FBI.

ETTORE DONADIO

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