Il razzismo del popolo “eletto”
La guerra tra Israele e i suoi alleati contro i Palestinesi non è mica iniziata il 7 ottobre dello scorso anno. E i motivi non sono mica solo economici.
La storia si ripete, lo diceva nel 18simo secolo il filosofo e giurista napoletano Giovambattista Vico. Nella storia recente il razzismo è stato alla base ed caratterizzato diversi fatti sociali cruenti. A partire da quello che hanno subito e subiscono ancora i neri d’America, poi gli eventi che ci hanno visti coinvolti, perdenti ed umiliati, ricordiamo il fascismo ed il nazismo dove la razza ariana doveva essere superiore a tutte le altre, lo stesso maccartismo costruito dal senatore americano Joseph McCarthy nei primi anni del 1950 che dipingeva il comunismo ed i comunisti nemici degli USA, in quel periodo si radicalizzò l’odio per i filorussi mosso da motivi ideologici ma che sfociarono anche in una rappresaglia razzista. E quello che è successo in Serbia e in Bosnia dove noi, la NATO, siamo entrati con le armi ad offendere.
Ora in Palestina, teatro tragico di una guerra armata sempre da loro, le ricche famiglie dei cowboys, si contano più di 40mila morti, di cui 15mila bambini.
Ho già raccontato delle origini di questo conflitto nell’articolo https://www.liberamentenews.it/palestina-storia-di-una-guerra-infinita/
Se partiamo dal fatto che gli israeliani si considerano il popolo “eletto”, cioè scelto dal Signore per costruire una alleanza sulla terra con lui, come si legge nella Bibbia nel Pentateuco, ben si comprende l’atteggiamento cinico e disinvolto, la ferocia con cui i militari israeliani, che non sono il popolo d’Israele, ammazzano i palestinesi, bambini, donne, anziani e i civili, bombardano gli ospedali, le scuole, le case.
Voglio precisare che il popolo d’Israele come il popolo americano, come il popolo francese, quello tedesco, quello spagnolo, quello austriaco, quello olandese, e tutti gli altri popoli del mondo, come il popolo italiano non sono gli artefici di queste carneficine, di queste politiche neoliberali che portano ricchezza ai pochi depredando proprio loro, i popoli del mondo, utilizzando senza scrupoli, anche l’arma del razzismo per raggiungere i loro orribili scopi; i responsabili sono quelle poche famiglie di regnanti e potenti signori della guerra e della finanza, che nel tempo hanno costruito un sistema di sfruttamento fondato sul ricatto del denaro e del lavoro inventando le strutture istituzionali come le banche, le assicurazioni, gli enti previdenziali, i partiti, i sindacati il parlamento, le commissioni, l’esercito, le polizie, l’ONU, l’OMS, la NATO, l’UE, con un ruolo preciso nel meccanismo ed un fine comune: governare il mondo, sfruttando le popolazioni per perseguire il potere e solo i loro interessi.
C’è da sapere che il servizio di leva militare in Israele è obbligatorio e precisamente dura tre anni per i maschi e due per le femmine.
E’ successo che molti di questi militari, finita la leva, hanno raccontato a vari organi di stampa di scelleratezze che, molto prima del fatidico 7 ottobre 2023, accadevano routinariamente durante la loro attività di soldati. Il loro addestramento consisteva nell’irrompere nelle case private dei palestinesi, prima però avevano avuto assicurazione dallo “shin bet” il servizio segreto interno d’Israele che non avrebbero corso alcun rischio perché dentro quella abitazione non avrebbero trovato alcun palestinese armato e pericoloso. Una volta nella casa gli ex militari hanno raccontato che si impossessavano di ciò che volevano, picchiavano e torturavano chi volevano, arrestavano chi volevano ed uccidevano i bambini, la media degli anni prima del 7 ottobre è di uno a settimana. Questi orrori, denunciati finanche dall’ONU e dal Dipartimento di Stato americano, accadevano perché le reclute erano indotte a considerare i palestinesi alla stregua di scimmie, animali quindi, non persone. vedi il link: https://www.facebook.com/watch/?v=8009112569181340&rdid=iZps0vGQcQMnKEZ6
Su come siano giunti ad una tale evidenza di razzismo sarebbe necessaria una ricerca sociologica approfondita.
C’è un fatto però che bisogna considerare. Quello del popolo “eletto”. Come accennavo è nel libro della bibbia che si trova il riferimento della “elezione” degli Ebrei israeliti ad alleati del Signore per diffondere il suo verbo in terra. Per questo gli storici raccontavano che nell’antico testamento era descritto che, mille anni prima di Cristo, esisteva il grande regno d’Israele con le sue grandi città come Gerusalemme, con il sacro tempio di Salomone.
Ma il fatto è questo statemi a sentire.
Per portare alla luce le vestigia di questo regno gli archeologi hanno cominciato a scavare, arrivando fino a trovare solo i resti di qualche insediamento di nomadi, ma di città sfavillanti e templi favolosi nessuna traccia.
Hanno scavato e scavato ancora, fino ad arrivare allo strato geologico di più di duemila anni fa, ma niente. Il regno del popolo d’Israele descritto nelle antiche scritture cristiane non è mai esistito. Link: https://www.facebook.com/reel/531948815839213
Il governo israeliano ed anche l’opinione pubblica non l’hanno presa bene ed hanno continuato a considerarsi ed a comportarsi come il popolo eletto che si arroga il diritto di commettere le atrocità che sono ormai sotto gli occhi di tutti e che fermamente condanniamo.
Come può cambiare questo stato di cose? Non senza la considerazione al rispetto delle persone, siamo tutti popoli eletti a condividere questa terra, semplicemente nel proprio diritto naturale di esistere.
Carlo Ceresoli