Lo schiaffo dell’NWO alla pace

Lo schiaffo dell’NWO alla pace

Il 24 febbraio 2023 ore 9 la Cina pubblica sul suo sito del ministero per gli affari esteri a questo link la lista con i suoi 12 consigli da seguire per zittire cannoni e tenere giù droni tra Russia e Ucraina. Biden da finissimo diplomatico testualmente etichetta lo sforzo anticrisi cinese: <<Tutto ciò che piace a Putin non può essere buono.>>. Pessimo commento e peggiore auspicio per iniziare il nuovo anno dell’operazione speciale militare, che minaccia ancora di più di trasmutarsi con un catastrofico click in guerra totale tra due mondi sempre più polarizzati.

Diviene ancora più chiara la volontà soprattutto occidentale, di voler erigere mura e fossati insormontabili, tra due mondi sempre più distanti e destinati alla oracolare locuzione dei film western “Ne resterà uno solo”. In più occasioni l’Occidente ha dato chiari segni di prediligere al dialogo l’invio di armi. La più chiara e folle è la legge promulgata nell’autunno 2022 in Ucraina, che vieta all’Ucraina stessa di avere un dialogo diplomatico con la Russia. L’Italia, tossicodipendente dell’impulso al distinguersi, per ubbidire al sacro dictat della NATO, viola cronicamente l’articolo 11 della Costituzione in un silenzio intollerabile, ma tollerato. Il “nostro governo” viola anche il buon senso e il patto politico, secondo cui chi sta nel palazzo di Roma dovrebbe cercare di servire il popolo sempre.

Tutti i sondaggi, anche quelli derivanti dalla galassia più guerrafondaia, dicono che la stragrande maggioranza degli italiani (seppure non bene informati sulla reale genesi della guerra) è contro l’invio delle armi e purtroppo anche in questa occasione si palesa la siderale distanza tra politica e potere con popolo, sempre più spodestato e calpestato. Almeno per questa distanza non siamo soli. In Occidente la retorica della necessità perpetua della guerra-ormai chiaramente vitale-  sta aumentando la tensione tra governi e popoli. Contribuisce ad accentuare questa dicotomia tra popoli e governi l’inchiesta del premio Pulitzer Seymour Hersh, il quale dimostra che gli USA hanno distrutto i gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel suo meticolosissimo articolo “How America Took Out The Nord Stream Pipeline” link (come l’America ha messo fuori uso il Nord Stream). La sua fonte militare-governativa di alto rango e la sua ricostruzione svelano tutti i dettagli dell’attentato sottomarino, ma anche il vero modus operandi stile gangster degli USA anche in altre occasioni di interesse geopolitico. Biden che è di persona imputato da Hersh, smentisce.

Il portavoce russo all’ONU chiede chiarezza ed un’inchiesta internazionale ad hoc. Rendiamoci conto che se Hersh ha ragione il Nord Stream 1-2 sarebbe un attacco diretto USA alla Russia, ma anche alla Germania e all’Europa! Il casus belli che ci porterebbe istantaneamente in un conflitto globale, non solo come già lo è su scala monetaria, economica e sistemica, ma anche dal punto di vista militare. Questa notizia (virale sul web taciuta dal mainstream) rende felice il popolo tedesco della posizione pro NATO ad ogni costo del suo governo? Gli altri europei anche i più militarofili, iniziano ad avere pervicaci dubbi che aumentano la tensione sociale. In questo affresco idilliaco la bocciatura di Biden è un sonoro schiaffo USA al piano di pace della Cina. La Cina in un modo molto neutrale, educato ed asiatico, ha motivato dettagliatamente come si ci dovrebbe muovere per avere una nuova pace. Dai 12 punti si dà per inteso ed implicito che qualora si seguano queste indicazioni il mondo che ne nascerebbe: sarebbe stravolto. Certamente in questo nuovo mondo gli USA, mero braccio armato dell’elite mondialista, cesserebbero di esistere; ma finalmente potrebbero iniziare a seguire quel We The People (noi il popolo), che rende la sua costituzione (se ascoltata e rispettata a fondo) una delle più complete, sebbene ancora lontane dalla perfezione. Come reagirà la Cina a questo schiaffo? Taiwan è una polveriera: basta una scintilla, di questo passo si avvicina anche un’operazione speciale militare by Cina? Se il suo piano di pace, era una sorta di ultima volontà o un ultimatum all’Occidente e alle sue morenti élite globaliste lo scopriremo presto. Vi riporto la traduzione integrale dei 12 punti del piano, leggeteli, meditate e pensate cosa comporterà-comporterebbe seguirli o disattenderli totalmente.

1. Bisogna rispettare la sovranità di tutti i Paesi. Deve essere rigorosamente osservato Il diritto internazionale universalmente riconosciuto, compresi gli scopi ei principi della Carta delle Nazioni Unite. La sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di tutti i paesi devono essere efficacemente sostenute. Tutti i paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, ricchi o poveri, sono membri uguali della comunità internazionale. Tutte le parti dovrebbero sostenere congiuntamente le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali e difendere l’equità e la giustizia internazionali. Dovrebbe essere promossa un’applicazione paritaria e uniforme del diritto internazionale respingendo i doppi standard.

2. Bisogna abbandonare la mentalità della guerra fredda. La sicurezza di un Paese non dovrebbe essere perseguita a spese di altri. La sicurezza di una regione non dovrebbe essere raggiunta rafforzando o espandendo i blocchi militari. I legittimi interessi e preoccupazioni di sicurezza di tutti i paesi devono essere presi sul serio e affrontati adeguatamente. Non esiste una soluzione semplice a un problema complesso. Tutte le parti dovrebbero, seguendo la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile e tenendo presente la pace e la stabilità a lungo termine del mondo, contribuire a creare un’architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile. Tutte le parti dovrebbero opporsi al perseguimento della propria sicurezza a scapito della sicurezza altrui, prevenire il confronto tra blocchi e lavorare insieme per la pace e la stabilità nel continente eurasiatico.

3. Cessare le ostilità. Il conflitto e la guerra non giovano a nessuno. Tutte le parti devono rimanere razionali ed esercitare moderazione, evitare di alimentare il fuoco e aggravare le tensioni e impedire che la crisi si deteriori ulteriormente o addirittura sfugga al controllo. Tutte le parti dovrebbero sostenere la Russia e l’Ucraina nel lavorare nella stessa direzione e riprendere il dialogo diretto il più rapidamente possibile, in modo da ridurre gradualmente la situazione e raggiungere infine un cessate il fuoco globale.

4. Riprendere i colloqui di pace. Dialogo e negoziazione sono l’unica soluzione praticabile alla crisi ucraina. Devono essere incoraggiati e sostenuti  tutti gli sforzi volti a una soluzione pacifica della crisi. La comunità internazionale dovrebbe rimanere impegnata nel giusto approccio per promuovere i colloqui per la pace, aiutare le parti in conflitto ad aprire la porta a una soluzione politica il prima possibile e creare le condizioni e le piattaforme per la ripresa dei negoziati. La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo in questo senso.

5. Risolvere la crisi umanitaria. Devono essere incoraggiate e sostenute tutte le misure atte ad alleviare la crisi umanitaria. Le operazioni umanitarie dovrebbero seguire i principi di neutralità e imparzialità e le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate. La sicurezza dei civili deve essere efficacemente tutelata e devono essere istituiti corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili dalle zone di conflitto. Sono necessari sforzi per aumentare l’assistenza umanitaria nelle aree interessate, migliorare le condizioni umanitarie e fornire un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli, al fine di prevenire una crisi umanitaria su scala più ampia. Le Nazioni Unite dovrebbero essere sostenute nel svolgere un ruolo di coordinamento nell’incanalare gli aiuti umanitari nelle zone di conflitto.

6. Protezione dei civili e dei prigionieri di guerra (POW). Le parti in conflitto dovrebbero rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, evitare di attaccare civili o strutture civili, proteggere donne, bambini e altre vittime del conflitto e rispettare i diritti fondamentali dei prigionieri di guerra. La Cina sostiene lo scambio di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina e invita tutte le parti a creare condizioni più favorevoli a tale scopo.

7. Mantenere sicure le centrali nucleari. La Cina si oppone agli attacchi armati contro le centrali nucleari o altri impianti nucleari pacifici e invita tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, inclusa la Convenzione sulla sicurezza nucleare (CNS), ed evitare risolutamente incidenti nucleari provocati dall’uomo. La Cina sostiene l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) nel svolgere un ruolo costruttivo nella promozione della sicurezza e della protezione degli impianti nucleari pacifici.

8. Riduzione dei rischi strategici. Le armi nucleari non devono essere utilizzate e le guerre nucleari non devono essere combattute. La minaccia o l’uso di armi nucleari dovrebbe essere contrastata. La proliferazione nucleare deve essere prevenuta e la crisi nucleare evitata. La Cina si oppone alla ricerca, allo sviluppo e all’uso di armi chimiche e biologiche da parte di qualsiasi paese e in qualsiasi circostanza.

9. Facilitare le esportazioni di grano. Tutte le parti devono attuare pienamente ed efficacemente, in modo equilibrato, l’iniziativa per i cereali del Mar Nero firmata da Russia, Turchia, Ucraina e Nazioni Unite e sostenere le Nazioni Unite affinché svolgano un ruolo importante in tal senso. L’iniziativa di cooperazione sulla sicurezza alimentare globale proposta dalla Cina fornisce una soluzione fattibile alla crisi alimentare globale.

10. Stop alle sanzioni unilaterali. Sanzioni unilaterali e massima pressione non possono risolvere la questione ma creano solo nuovi problemi. La Cina si oppone alle sanzioni unilaterali non autorizzate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I paesi interessati dovrebbero smettere di abusare delle sanzioni unilaterali e della “giurisdizione a braccio lungo” contro altri paesi, in modo da fare la loro parte per ridurre la crisi ucraina e creare le condizioni affinché i paesi in via di sviluppo possano far crescere le loro economie e migliorare la vita della loro gente.

11. Mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento. Tutte le parti dovrebbero mantenere seriamente l’attuale sistema economico mondiale e opporsi all’uso dell’economia mondiale come strumento o arma per scopi politici. Sono necessari sforzi congiunti per mitigare le ricadute della crisi e impedire che interrompa la cooperazione internazionale nei settori dell’energia, della finanza, del commercio alimentare e dei trasporti e comprometta la ripresa economica globale.

12. Promuovere la ricostruzione postbellica. La comunità internazionale deve adottare misure per sostenere la ricostruzione postbellica nelle zone di conflitto. La Cina è pronta a fornire assistenza e svolgere un ruolo costruttivo in questo sforzo.

ing mecc Vincenzo Santoro

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