COSA SONO I PROBIOTICI?
I probiotici sono i microrganismi “vivi” presenti nel tratto intestinale, come i batteri (tra cui i Bifidobatteri e i Lattobacilli) ed i lieviti (come il Saccharomyces boulardii), di cui esistono decine di specie diverse. Sono normalmente presenti nel nostro intestino e hanno la capacità di resistere all’azione digestiva di succo gastrico, enzimi intestinali e sali biliari.
La prima definizione di probiotico (termine derivante dal greco, che significa: “a favore della vita”), risale agli anni ’60 e sta ad indicare qualsiasi sostanza o microrganismo capace di riequilibrare il bilanciamento tra specie microbiche a livello intestinale. L’ ingresso dei probiotici in Italia, circa 30 anni fa, non aveva ancora una regolamentazione specifica, per cui ricadeva all’interno del campo normativo dei prodotti “dietetici”, non avendo la “valenza nutrizionale” allora richiesta per la collocazione tra i “dietetici” e non essendo ancora codificato sul piano normativo il ruolo “fisiologico” delle “altre sostanze” alimentari, i primi prodotti autorizzati come integratori nei probiotici rappresentavano solo una componente complementare a quella “nutritiva”, costituita per lo più da vitamine del gruppo B. In considerazione, della finalità della componente complementare, furono messe a punto le prime linee guida sulle condizioni minime di apporto giornaliero di cellule vive, per dare un significato a tale presenza e, conseguentemente, poterne rivendicare in etichetta l’effetto utile a favorire “l’equilibrio della flora batterica intestinale”. Quando poi, la direttiva 2002/46/CE ha formalmente ammesso come costituenti di integratori alimentari, anche le sostanze diverse dai nutrienti in grado di svolgere “effetti fisiologici” per finalità salutistiche, i probiotici hanno potuto finalmente rappresentare la componente esclusiva di tali prodotti.
Oggi, si può affermare che: i probiotici rappresentano l’esempio emblematico dell’evoluzione del ruolo riconosciuto agli alimenti e ai loro costituenti sul piano normativo: dal contributo al soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali fino a quello per l’ottimizzazione della salute e del benessere. Prima di assumere un probiotico, è opportuno chiedere indicazione al medico, o al farmacista di fiducia.
Inoltre, conoscere il nome completo del ceppo di appartenenza, la quantità di probiotici vivi contenuti nel prodotto e le adeguate condizioni di conservazione, sono informazioni fondamentali, che devono essere tutte riportate sulla confezione degli integratori specifici.
L’assunzione dei probiotici è utile nell’adulto per ristabilire l’equilibrio intestinale compromesso da diverse cause quali ad esempio: l’assunzione di antibiotici, stress, variazioni della dieta e in età pediatrica o neonatale per fare fronte a infezioni gastrointestinali. A livello dell’intestino, come ben sappiamo, sono presenti miliardi di microrganismi, tra cui: batteri, funghi e virus che costituiscono il cosiddetto microbiota. I probiotici, recano quindi un enorme beneficio alla salute, in quanto esercitano un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale.
I probiotici hanno un effetto benefico anche sulla pelle del viso, dal momento che la cute possiede un proprio microbiota cutaneo, ed è proprio lo stato di quest’ultimo, da considerarsi come elemento essenziale per il mantenimento di una pelle sana e luminosa.
La pelle, che ricordiamo essere l’organo più grande del corpo umano, ospita le cellule del sistema immunitario, ed è abitata da miliardi di microorganismi commensali residenti, che costituiscono il cosiddetto: microbioma cutaneo.
Microbiota e microbioma, non sono la stessa cosa. Il microbiota indica: l’insieme delle popolazioni batteriche presenti in un organo o in un apparato, invece, il microbioma indica: l’insieme di tutte le sequenze genetiche del DNA contenuti in questi batteri, e sono proprio queste sequenze genetiche che, dando origine a milioni di proteine, interagiscono con l’organismo umano.
Per quanto riguarda, l’alterazione nella composizione del microbiota cutaneo, viene denominata con il termine: disbiosi, ed è associata a diverse condizioni, anche patologiche, come: eczema, acne e allergie.
Il microbiota può essere, infatti, compromesso ogni giorno da tanti fattori di rischio come: un’alimentazione scorretta, un’esposizione ai raggi UV, dallo stress ed anche dall’inquinamento. Inoltre, quando l’equilibrio del microbiota cutaneo viene alterato, possono subentrare problemi di carattere infiammatorio come: secchezza, rossori, dermatiti e acne.
Per cui, risulta evidente che l’applicazione di una soluzione probiotica topica sulla pelle, può aiutare a gestire l’equilibrio dei batteri sani che compongono il microbioma cutaneo. I probiotici all’interno di queste creme possono aiutare a ridurre il pH della pelle, acidificandone leggermente la superficie, per contribuire a ridurre la crescita di batteri esterni e promuovere il prosperare di batteri sani sulla pelle. Tuttora oggi, ancora non si conosce bene, il meccanismo preciso attraverso il quale, i lattobacilli migliorano la salute della cute ma ci sono vari studi scientifici a dimostrazione di questi effetti benefici per la pelle.
Per cui, i probiotici fungono da un vero e proprio scudo protettivo, impedendo ai microrganismi nocivi di provocare una reazione immunitaria, producono antibiotici naturali chiamati: peptidi antimicrobici, che combattono i batteri cattivi ed infine, aumentano la funzionalità della pelle nell’affrontare i fattori esterni come: i radicali liberi, il sole e l’inquinamento.
Dott.ssa Alessandra Apone
Farmacista Cosmetologa, con un Master di II livello in Scienza dei prodotti cosmetici e dermatologici, specializzata in Chimica delle molecole odorose.
https://www.instagram.com/pharmamiamo
Mario
Molto interessante.
Alessandra
Grazie mille.