Attentato alla Costituzione
Il mainstream mediatico occidentale (posseduto dai tre onnipresenti fondi di investimento Black Rock, Vanguard e State Street gestito dalla solita elite) ha raggiunto il massimo della vergogna e il minimo della decenza e i suoi tentacoli stringono sempre più società, informazione, internet e tv. Non visto, da pochi giorni è terminato il Festival di San Remo 2023. Tentativi di politicizzare il Festival non sono novità, è stato spesso difficile mantenere un decente grado di laicità o equilibrio della competizione sanremese, che tutto sommato dovrebbe essere artistica, in teoria. Siamo noi a non comprendere questa avanguardia che G. Orwell chiamerebbe neoarte? Nel 2023 la competizione “canora” italiana pare ancora più genuflessa all’ennesima prova di propaganda del genere fluido. Genere prediletto nei noti salotti post-umanisti di Davos. Gli organizzatori sono riusciti ad essere così artistici o neo-artistici e pertinenti al mondo della canzone, da accettare il parzialissimo appello di Zelensky, apologia all’ennesima guerra giusta solo se by NATO. Magari per par condicio l’anno prossimo Amadeus leggerà la lettera di Putin. Dopo l’ignominioso sketch del 2022 di Fiorello-Amadeus in cui venivano sbeffeggiati i danneggiati dal siero Covid, si è ancora riusciti ad abbassare di molti km l’asticella della decenza. Quando danneggiati o parenti di morti per “vaccino” videro quella scena come si sentirono? Disse Albert Einstein “la stupidità umana non ha limiti”: qui c’è qualcosa di più, di doloso; perché ciò che si ripete come un preciso pattern, non può essere casuale e non lo è. La novità vera del 2023 è stata la presenza di Mattarella che, da “buon” garante della sacra Carta, da un anno esatto continua a dimenticare anche l’articolo 11 della costituzione italiana, allora qualcuno ha deciso di farglielo leggere dal palco dei fiori con vari testimoni. L’esperto costituzionalista designato al vano ripasso è stato uno sbiadito Benigni. Questo dice l’articolo 11 della Costituzione Italiana:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
<<Oooò, ò Mattarella te tu ci vedi scritto forse “Eccetto per l’Ucraina?”>>, avrebbe dovuto dire con un sussulto di coraggio e onestà intellettuale Benigni, ma ormai qui tolleriamo tutto e l’oltre. Quando i garanti non garantiscono e avvisati pubblicamente non più sprovveduti perseverano, allora necessariamente attentano. Anche in questo caso si vive in un corto circuito legalese, chi o cosa avrebbe l’autorità di condannare la massima autorità? La nostra Costituzione ha letali difetti. Rispetto ai trattati internazionali l’art 75 (etc) de facto e de jure lega totalmente le mani al popolo, spodesta la vitale sovranità e contraddice il suo stesso articolo 1. Quel “entro i limiti della Costituzione” è una raffazzonata toppa, che palesa il suo tallone d’Achille proprio nel cappio con cui la NATO trascina in guerra da un anno il nostro popolo muto e inerme. Non è attentato alla costituzione criticarne i suoi macroscopici difetti, è attentato alla costituzione violare i suoi scritti precetti. La genesi della Costituzione ha radici profonde, l’unità dei regni pre-italici fu un progetto inglese, finanziato dai Rothscild lungo tutto il suo arco temporale, consiglio questo eccellente documentario. La onnipotente loggia inglese infiltrata dai Rothschild, programmò nel 1700 l’unico governo globale, progetto che poteva essere realizzato solo evitando la nascita di stati totalmente sovrani e forti, col cui ingombro non si sarebbero mai potuti creare i nostri amati USE Stati Uniti Europei (UE). USE da fondere con USA con blocco asiatico e infine blocco Africano, secondo il progetto neo-perpetuo-imperiale settecentesco del NOVUS ORDO SECLORUM. Ecco quali forze si opposero all’onorevole Antonio Romano che in costituente propose in vano il suo emendamento; monito che denunciava come senza piena sovranità monetaria si sanciscono i principi che creano un popolo suddito dei banchieri centrali: non sovrano! Oltre al veto del popolo circa i trattati internazionali, nonostante questa seconda macula monetaria o peccato originale, la nostra Costituzione per le condizioni post belliche permise il miracolo economico italiano. Grazie ai nostri nonni e nonne. Grazie! Poi nel 1992 miracolosamente, rigorosamente senza un referendum ci ritroviamo in USE (UE). Dal 1992 il nodo scorsoio dei padroni dell’€ ha costantemente strangolato e represso la nostra economia fino a 3000 miliardi di debito e ridotto i nostri diritti Naturali a sola libertà di telecomando in qualità di proni spettatori sanremesi.
Dal 1992, ciò che restava della sovranità monetaria è stato ceduto alla BCE spa, secondo i chiari articoli 282 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea TFUE commi 1 e 3, i quali sanciscono che la politica monetaria, quindi economica, è imposta dalla BCE spa a tutti gli stati membri: così certi sudditi, altro che sovrani. Un popolo non sovrano: è suddito! Ora sappiamo tutti di chi si è sudditi e fino a che punto. Sveglia, buongiorno signore e signori siete sudditi. Viviamo in un totale attentato alla costituzione dal 1992 e già dal 1948 eravamo partiti malissimo! Ecco perché votare in questo sistema è un atto più simile al reato di associazione a delinquere che invece un esercizio di vera democrazia, mai esistita. Chi ci doveva garantire ha garantito, con ininterrotta cessione di sovranità (non solo monetaria) chi ci doveva schiavizzare. Quindi si esce da questa tautologia diabolica e illogica in un sol modo, come disse Abram Lincoln: Solo il popolo può salvare il popolo, aggiungasi ciò può avvenire solo con un popolo edotto di queste verità, non più celabili dai fatti reali.
Elite e compagnia: “Nun te reggae più” direbbe oggi Rino Gaetano nella sua attualizzata omonima canzone Nun te reggae più. Cliccaci.
Ing meccanico Vincenzo Santoro