Chi ha venduto Credit Suisse?

Chi ha venduto Credit Suisse?

Come la Befana vien di notte, così col favore di tenebre e festività domenicale, (la sera del 19/03/2023) la groviera pluri-bucherellata di Credit Suisse viene acquistata dal gigante bancario UBS, per 3 miliardi di franchi. UBS ha un fatturato da 29 miliardi di €, è nella top ten delle aziende del pianeta; è “solidissima” lo avrebbe detto un sorridente Biden. Come siamo giunti a questo ennesimo fallimento, secondo alcuni, impossibile o folle fino a 7 giorni fa? Riportiamo alcuni eventi cruciali degli ultimi anni, con cui illumineremo i passi crepuscolari di questa sbadata Befana, che probabilmente donerà altri regali sempre più clamorosi. Il 2015 è l’anno in cui Russia e Cina hanno iniziato a costruire il loro sistema di transazioni finanziarie (detto CIPS), autonomo dall’omologo sistema occidentale SWIFT (vedi qui), terminato nel 2020. Il CIPS connette già oltre 3000 banche (soprattutto asiatiche e di Paesi BRICS) è in rapida espansione; soprattutto non è sotto controllo degli stessi padroni mondialisti delle banche occidentali. Questa nuova ossatura e struttura economico-finanziaria nata in Asia, ha cancellato il secolare monopolio monetario Occidentale basato sul $; così di fatto si è creato un duopolio che stravolgerà ogni equilibrio precostituito. Le sanzioni imposte alla Russia (sequestro dei conti in $ ed esclusione dallo SWIFT) hanno chiaramente avuto almeno 7 effetti: 1) totale efficacia, ma altrove; 2) devastazione dell’economia europea; 3) enorme tensione sulla tenuta del debito USA; 4) prodromi di iper-inflazione su € è $ e relativa ondata economicida rialzista di FED e BCE; 5) crollo della fiducia internazionale nel $; 6) avvicinamento di molte nazioni ai BRICS e loro adesione al CISP; 7) presa di coscienza del nato duopolio monetario e suoi effetti sul riassetto degli equilibri economici finanziari e geopolitici di tutto il pianeta. Questa guerra ormai non più intestina ma chiara, tra due mondi (opposti Occidente mondialista contro BRICS sovranista), ha finito per mettere sotto letale pressione il sistema finanziario e tutte le banche occidentali, più o meno “solide”. Sebbene andrebbe capito, una volta per sempre, che l’esistenza di banche solide fondate su monete fiat (senza sottostante) sia ed è un eventualità incompatibile per definizione. Ecco che a novembre 2022, crolla NFT (con un buco da 30 miliardi). Poi nel febbraio 2023 la Rothschild & CO (gruppo finanziario storico) scappa via dai mercati dopo 2 secoli di colonialismo finanziario. Chiude gli sportelli la californiana Silvergate Capital Corp. A ruota Fallisce Silicon Valley Bank (istituto con 400 miliardi tra depositi e titoli). Il giorno dopo il folle discorso “niente panico” di Biden, è il turno di Signature Bank (ventesima “solidissima” banca USA). Oggi lo tsunami di fallimenti arriva negli stessi ambienti da cui era stato provocato, nel cuore dell’Europa. La sua onda asteroidea chilometrica sormonta le Alpi e allaga l’inespugnabile Svizzera. Credit Suisse viene di notte impacchettata in una scatola e viene frettolosamente messa in una scatola più grande; ma a noi comuni mortali non è dato sapere bene cosa ci sia davvero di buono, reale o marcio in queste matriosche o scatole cinesi. È emerso subito che alcuni titoli “deteriorati” di Credit Suisse, per un ammontare di oltre 17 miliardi, hanno perso tutto il loro valore definitivamente. Un sentito pensiero va ai loro proprietari, che resteranno con un bel solidissimo niente. Intanto venerdì dopo un crollo già a 1,85€ l’una, il valore delle azioni di Credit Suisse viene affondato dalla banca centrale elvetica a 0,25€ poi alzato a 0,50€. Sono nervosetti dietro le Alpi nelle strategie da scegliere, probabilmente i loro orologi “perfetti” iniziano a perdere molti colpi al minuto. Nemmeno il tempo di prefigurare un bail-in ibrido magari salvataggio con aiuto di stato, che nottetempo si lancia la patata bollente o scatola vuota a UBS. In questo modo si spera di calmare tutti, per contenere il contagio, non diffondere il panico; peccato che la stessa strategia non sia stata usata con la pandemia. Non tutte le narrative, vanno pubblicizzate, oppure “ogni narrativa è bell’ a mamma soia”... Torniamo alla crisi finanziaria del 2008, allora subimmo un bombardamento termonucleare mediatico a 360 gradi, per giorni. Ogni pixel gridava: crisi delle borse! Ogni grammo di inchiostro trasudava e propagandava il crollo finanziario. Tracollo che evidentemente qualcuno voleva ad ogni costo, come la medesima enfatizzazione dello spread, che causò il berlusconicidio nel 2011 sostituto da Mario Monti; con cui si sancì l’inizio dell’era eterna dei governi meglio “nominati che eletti”. Oggi è palese che il vero potere mondialista, sta tentando di tutto per minimizzare e nascondere astronomici cocci di fallimenti planetari sotto tappetini troppo piccoli; perché questa volta la crisi non è auto-causata dall’elite mondialista come sempre, ma arriva da Est e distrugge il settecentesco piano globalista. Questa crisi oggi viene da quell’Est in cui matriosche e scatole cinesi vuote le hanno inventate mille anni fa e ormai con cui non ci inganni più nessuno. Di sabato scorso è l’evento storico: le ambasciate turche ed egiziane riaprono un dialogo sospeso da 10 anni. A stringere queste due contrapposte mani, è stata la terza mano degli Emirati Arabi. La stessa mano araba che il principe Mohammed Rashid Al Maktoum non dà a Biden l’inverno 2022, ha affossato Credit Suisse giovedì scorso dichiarando (da suo socio) di non voler aumentare la sua quota al 10%. Testualmente il gruppo emirato ammette di non voler versare più un solo $ in C.S. Qualcuno dice che Silicon Valley Bank (con i suoi 400 mld grande quasi come i 600 miliardi del crack di Lehman Broters, ma non ditelo in giro), sia stata oggetto di un attacco bancario pianificato ad Est. Perché punire SVB? Sosteneva la Green Economy così cara al Nuovo Ordine Mondiale cercato dal Great Reset di Davos, attraverso il finanziamento di tutte queste start-up col pollice un po’ troppo verde ed era la banca di molti membri del “deep-state” mondialista made in USA. Altre male lingue confabulano… Perché l’intonsa, sacra, vergine ed inespugnabile Svizzera è indenne ad ogni guerra e crisi? Per alcuni la patria del cioccolato, degli orologi barcollanti e del credito, deve forse questa infinita serie di eventi fortunati al suo status sia di paradiso fiscale che inespugnabile feudo o roccaforte dei Rothschild?

Ci auguriamo che tutto il marcio in Svizzera ed in Occidente sia “sicurissimo”, come sono “sicure” tutte le banche il giorno prima di fallire! Queste audaci lingue, dicono che è in corso una manovra a tenaglia by BRICS su queste banche canaglia, in grado di scatenare mortali ondate contagiose di prelievi. È una guerra totale, si combatte su ogni campo, ad ogni livello, con ogni arma e tipo di pressione. Concludo commentando gli accordi di Basilea I, II, III, IV, tutti questi dicono che le banche Occidentali (connesse al morente SWIFT) possono tenere a riserva percentuali tra il 3 e il 10% dei depositi totali. Chi controlla che avvenga ciò, se le banche sono private, più potenti e hanno fatturati maggiori dei PIL di molti Stati? Qualcuno insiste e dice che Biden solerte vigilerà ancora, speriamo con la stessa attenzione profusa fin ora! Sì Basilea III lo impone e c’è stato un aumento di oro nelle banche centrali (per altro irrisorio rispetto a quello mastodontico in corso da anni nelle banche BRICS), ma le monete $ e € restano sempre svincolate dalla convertibilità in oro e sconnesse dagli asset reali. Ricordo che una tonnellata di oro vale solo 500milioni di $, sul pianeta circolano 230 mila miliardi di$ in valuta a corso solo legale (legal corrency only) e 1,5 milioni di miliardi di $ nei mercati finanziari. Ciò significa che, per garantire questa cifra, servirebbe un controvalore pari a 30 volte l’oro estratto dal pianeta fin ora! In caso di fallimento di una banca centrale SPA, voi credete che questi galantuomini ci lascino l’oro nei loro caveau, per noi? Possiamo essere certi che questo sistema è/era retto solo sulla fiducia e null’altro; una volta persa, si deve cambiare sistema: la nuova moneta si baserà su oro, asset reali, soprattutto su onestà, verità e rispetto. L’elite mondialista da Davos ci detta che l’uomo vive per guardare soldi e le banche li fanno sparire dall’economia verso la finanza per schiavizzarci: dobbiamo invertire queste due abitudini imposte. I soldi e le banche aiutino l’umanità a vivere e progredire e nulla più. L’iperinflazione di € è $ è inarrestabile, il cambiamento è già in corso. L’effetto domino è iniziato? Le scatole più sono grosse, più sono vuote, più volano via con più deboli folate di vento. La befana porterà carbone ai cattivi, ma speranza e vero valore ai buoni. Qualcuno buca il formaggio, se lo mangia e ci schiavizza vendendoci il buco vacuo; è inutile tentare di nascondere tutto ciò: non solo Tom, ma più di metà umanità lo ha già capito!

Ing Meccanico Vincenzo Santoro Lungimirante

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