Dichiarazione sulla sanatoria delle sanzioni sull’obbligo vaccinale / Accademia dei lincei

Dichiarazione sulla sanatoria delle sanzioni sull’obbligo vaccinale / Accademia dei lincei

Che io non capisca il mondo è un fatto assodato.
Chissà, forse una parte di merito tocca al ragionier Giuseppe Piero Grillo che di cretini se ne intendeva, e che, come ebbe a dirmi in una delle sue sedute d’insegnamento, sosteneva che “uno vale uno.” Il che, dal punto di vista delle applicazioni democratiche non fa una piega. Winston Churchill sosteneva che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre forme che si sono sperimentate finora. E anche questo non fa una piega. Dopotutto, chi può proporre qualcosa di meno peggiore? Sia, allora, che uno valga uno.
Dove le pieghe ci sono è non nella sostanza democratica ma nell’uso ora corrente di quell’“uno vale uno.” Molti, confortati dal successo, si esibiscono su argomenti a loro perfettamente ignoti (la perfezione esiste), zampettando in modo più o meno aggraziato su palcoscenici che, grazie alle moderne tecnologie, raggiungono un pubblico enorme. Anzi, più le assurdità sono assurde, più numeroso è il pubblico entusiasta. Chi, al proposito, ha voglia di rispolverare Tertulliano, l’autore paleocristiano vissuto tra il secondo e il terzo secolo, avrà di che divertirsi.
Qualche giorno fa un parroco veneto fece sfoggio della sua vanità ergendosi ad eroe per essersi “vaccinato” sei volte contro il terribile morbo che non nominerò, e fustigando chi non lo imita. Che si tratti dell’esibizione di un estraneo all’argomento è fin troppo ovvio, ma “uno vale uno” e l’assurdo è assicurato.
Ora ecco qualcosa di diverso: non più l’applicazione della democrazia alla Grillo, ma l’antico ipse dixit che credevamo morto da mezzo millennio e che, invece, è risorto come Lazzaro. E così, paludata di auctoritas, si esibisce l’Accademia Nazionale dei Lincei, un’istituzione che risale allo stesso anno in cui fu fondata la più antica salumeria modenese ancora attiva, anno che forse sarà ricordato proprio per questo.
I luminari accademici pubblicano un pistolotto di regime su quella che chiamano vaccinazione, già con questo dimostrando con chiarezza che ignorano che cosa mai sia un vaccino.
Chi ha audacia, si faccia una camomilla e legga https://www.lincei.it/it/news/dichiarazione-sulla-sanatoria-delle-sanzioni-sullobbligo-vaccinale.
Ora, non risulta che questa specie di seicentesco Circolo Pickwick il cui presidente è un filologo e il cui vicepresidente è un geologo abbia qualche competenza in campo sanitario, materia che non è contemplata nell’elenco di cui l’Accademia è faro. Non ne sanno nulla? Ma che importa! Non solo “uno vale uno”, ma qui siamo di fronte alla “scienza”! Se lo dicono da loro, e, dunque…
Cogliendo fior da fiore, gli onniscienti accademici sono preoccupati: come si possono togliere le multe a chi non si è lasciato praticare la magica punturina? Questo, perbacco! “diseducherebbe” i cittadini che, magari, potrebbero sventatamente pensare con la testa propria e, al colmo dell’orrore, arrivare a pretendere che le leggi scritte e quelle naturali siano rispettate. Insomma – ammonisce il severo documento – se non ti “vaccini” metti in pericolo gli altri esseri umani! Sembrerà curioso, ma l’AIFA, così come fu qualche anno prima al parlamento europeo, i produttori stessi di quei liquidi hanno affermato che nessuno ha mai preteso che con quella roba non ci si ammalasse né, meno che mai, si bloccasse la trasmissione da uomo a uomo. Ma l’Accademia della Crusca non ci casca di certo: AIFA e produttori hanno voglia di scherzare: la verità ce l’ha in tasca l’Accademia! E poi – tramate! – ecco la “prossima pandemia” alle porte. Di che si tratti nessuno lo sa perché ancora non è stato deciso. Quello che è certo è che ci sarà, e che ci sarà il vaccino salvavita. Dunque, si porga l’altra chiappa per allenamento.
Presi dall’entusiasmo, ecco che l’Accademia continua e scrive: “L’Accademia ricorda l’indiscutibile efficacia clinica e la sicurezza dei vaccini sviluppati durante la pandemia Covid-19, in particolare del vaccino a mRNA in uso al momento dell’obbligo vaccinale.” Beh, che l’efficacia clinica sia indiscutibile temo che sia cosa confinata nella fantasia di qualcuno, non fosse altro che perché non risulta da nessuna parte. Giusto come osservazione ovvia, se il “vaccino” avesse avuto qualche efficacia, del morbo non si parlerebbe nemmeno più. Quanto alla sicurezza, basta guardarsi intorno.
Non contenti, ecco i moderni seguaci di Samuel Pickwick che sferrano il colpo mortale: “Stime attendibili indicano che la campagna di vaccinazione a livello europeo ha salvato almeno 10 milioni di vite, soprattutto tra le persone più anziane e fragili. In prospettiva, l’invecchiamento della popolazione italiana dovrebbe suggerire di aumentare, non certo di disincentivare, la protezione vaccinale nei confronti di un’eventuale nuova pandemia (ma anche della stessa influenza stagionale).” Domanda: quali stime? Perché limitarsi a 10 milioni quando aggiungere uno, due, tre zeri avrebbe avuto pari attendibilità ma più impatto? E i vecchi? Solo per informazione, aggiungo che le antiche influenze come, tra le altre, la spagnola e la più recente asiatica, quasi non toccarono i vecchi. Ma qui, per capire il perché, occorrerebbe qualche competenza.
Per chiudere, cari accademici, avete qualche dato vostro, o attingete a fonti che non hanno bisogno di riscontro perché, tanto, basta rifarsi alla filosofia del ragionier Giuseppe Piero Grillo (accademico subito!)?

Stefano Montanari

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