I Convegni mondiali di studio sul covid19
Su impulso dell’associazione “IppocrateOrg”, che fornisce un supporto organizzativo ad una rete di medici qualificati che prestano consulenze a titolo gratuito alle persone che hanno necessità, è stato organizzato il primo “Convegno Mondiale sulle terapie precoci per il covid”.
Si è svolto a Roma nei giorni 12 e 13 settembre 2021 presso il Senato della Repubblica ed il 14 settembre presso il Teatro Brancaccio.
Uno dei moderatori del convegno è stato il dott. Mauro Rango, ideatore dell’associazione IppocrateOrg.
L’altro moderatore dell’incontro è stato Robert Malone medico e biochimico americano inventore della tecnologia mRna.
L’evento ha fatto incontrare medici, scienziati e ricercatori che hanno messo in pratica cure precoci e terapie domiciliari contro il coronavirus.
Hanno partecipato al convegno venti tra i medici ricercatori del mondo più interessati all’evento pandemico, per l’Italia era presente il dott. Andrea Stramezzi che ha ricordato la sua appartenenza al gruppo di “Medici Covid 19” ed i successi della sua attività di cura ai pazienti covid.
In questo suo lavoro di medico ha dichiarato che la procedura seguita, che gli ha consentito di curare centinaia di pazienti, ha ricusato il protocollo sanitario indicato dall’AIFA e dal Ministero della Salute fondato su ‘tachipirina e vigile attesa’.
Il medico odontoiatra italiano ha affermato che la cura invece esiste, è chiara ed è conosciuta e si basa su farmaci semplici noti da sempre come antinfiammatori, cortisoni, eparina e probiotici.
Il dott. Stramezzi ha ribadito le stesse convinzioni anche nel secondo Convegno Mondiale sul Covid tenutosi a Parigi dal 22 al 24 marzo 2022, ancora organizzato dall’associazione “IppocrateOrg”.
A distanza di un anno dal primo incontro internazionale, dopo una impositiva vaccinazione di massa è stato messo in evidenza che le cure conosciute da mettere in atto per contrastare il covid19 non sono quelle previste dal protocollo sanitario indicato dal Ministero della Salute come guida per i medici, poiché formulate da ‘…tecnici che non hanno mai curato un paziente...’, queste le parole di Stramezzi.
Riguardo la vaccinazione di massa il medico italiano ha espresso la sua contrarietà alla somministrazione di tante dosi in un periodo così ravvicinato, ciò perché il virus cambia milioni di volte ed è impossibile centrare un vaccino mirato, e sia perché il sistema immunitario, delle persone che hanno subito l’inoculazione del siero genico, si deprime e perde gran parte della sua efficienza, rischiando di dare seguito ad infezioni e malattie improvvise ed inaspettate. “…il 95% dei morti ha subito 3 dosi di ‘vaccino’ …predisporre una quarta dose è un crimine…” conclude perentorio il dott. Stramezzi.
In questa occasione d’incontro internazionale il medico italiano ha proposto la istallazione di una applicazione informatica chiamata “Covid Healer” grazie alla quale si possono ridurre i tempi di assistenza, si potrà condividere i dati clinici in tempo reale e si può quindi curare il paziente in telemedicina.
Dopo questi due anni nei quali si è discusso, regolamentato e legiferato sul covid19, nel convegno è emerso anche che risulta evidente che una delle vittime di questa pandemia è la libertà della manifestazione del pensiero.
Molti dei medici, scienziati e ricercatori famosi in tutto il mondo hanno denunciato una censura sistematica da parte degli organi d’informazione e dei canali social di comunicazione, quando le loro conclusioni specialistiche, risultanti dalle ricerche scientifiche libere e alternative, non corrispondono alle dichiarazioni governative diffuse dagli organi istituzionali.
Questo virus, letale o superficiale, naturale o costruito che sia, sta lasciando un segno profondo nei rapporti tra gli stati del mondo, tra esperti e professionisti che dovrebbero convergere verso una ricerca scientifica utile all’umanità ed invece divergono in maniera oppositiva sulle strategie e le tecniche da adottare contro la malattia.
Ma ne escono compromessi anche i rapporti umani, tra gli amici e perfino i parenti, ci si divide sulle posizioni governative e quelle tante critiche che contestano il pensiero unico predominante sul covid19.
Si palesa un progetto più ampio di nuova organizzazione sociale e del mondo intero e chi non è d’accordo rischia di essere ostracizzato e di soccombere, nemmeno solo figurativamente.
Saremo, noi sì in “vigile attesa”, tra quelli che non intendono adeguarsi alle imposizioni e tantomeno soccombere ad esse.
dott. Carlo Ceresoli