L’altra faccia del Bitcoin
Il 18/04/2023 la presidentessa della BCE C. La Garde -al Council Of Foreign Relactions a New York- suona la tromba apocalittica: il dollaro non è più la valuta di riferimento internazionale, imposta con Bretton Woods. Ormai anche i dinosauri dell’impero basato sulla moneta fiat (scritturale o a corso legale o senza asset reali come controvalore), mettono le mani davanti e lanciano il loro pizzino: verrà quanto meno un periodo estremamente volatile o epocale sui mercati occidentali con effetti imprevedibili. L’onda titanica partita dalle prime transazioni tra i BRICS di asset energetici non più commisurati in $, è alta (come quella del pianeta di Miller film Interstellar) e si dirige silenziosa verso tutto il mercato valutario; fin ieri basato sul cadavere ancora caldo del petroldollaro. Il maremoto causerà uno stravolgimento delle valute, della finanza e dell’economia. I fallimenti di Silicon Valley Bank di Credit Suisse e le difficoltà di Deuteske Bank, sono solo il pallido preludio di un evento molto più grande e globale, ormai da molti analisti, non solo freelance, atteso da qui a fine anno. In questo scenario di rivoluzioni epocali, quali sono le certezze, quali i dubbi e come può muoversi un investitore con la diversificazione del suo wallet azionario o semplicemente un cittadino, che vuole comprendere cosa accadrà ai suoi soldi? Prima di tutto, va ricordato rapidamente che le valute principali si dividono in due categorie: monete emesse a vuoto senza “sottostante” o rare monete coperte con asset reali tipo oro, petrolio o minerali. Entrambe queste tipologie possono poi essere gestite da banche private o pubbliche, con una serie di conseguenze vitali per la libertà sia dell’economia, che per i diritti dei singoli individui consulta qui. Tra le varie monete elettroniche o criptovalute, c’è il Bitcoin; mezzo parallelo per eseguire transazioni binarie, sia per asset reali, che in ambito finanziario. Le informazioni relative al singolo scambio di “valore” in BTC, vengono criptate e decriptate per motivi di sicurezza. Ad ogni transazione vengono associati due indirizzi identificavi delle due parti e due password in media di 36 caratteri; è poi la stessa rete BTC a verificare (con una mole enorme di dati, ridondanze e calcoli) la validità dell’operazione e ad autorizzarla o negarla. Infatti uno dei punti di forza del BTC è l’elevato livello di inviolabilità del sistema, che si basa su una rete informatica denominata “peer to peer” pubblica, “democratica” e aperta a tutti. Ogni transazione: è elaborabile e controllabile da tutti i nodi di tale rete; resta memorizzata per sempre; è tracciabile per sempre. Un punto critico è che solo il proprietario ha la password associata ai suoi Bitcoin, in caso la perda, i relativi BTC sono irrimediabilmente persi. Famoso è il caso di un utente che buttò il suo hard disk con ben 750 Bitcoin, perdendo un controvalore attualizzato di circa 300 milioni di $. L’architettura dei protocolli Bitcoin fu pensata (stranamente non si sa bene da chi) per creare un sistema di pagamento non piramidale, quindi opposto al sistema BCE-FED-IBS-BOW-FMI dove pochi presidenti -ben ammaestrati- impongono regole e politiche monetarie a miliardi di individui. Invece nel sistema BTC tutti i nodi-rete (o blocchi) hanno medesimo peso nella determinazione delle transazioni, le regole del BTC sono sempre le stesse e valgono per tutti. L’aspetto dolente dell’idea BTC è l’enorme potenza di calcolo necessaria per auto-gestirsi. Chi opera nella rete “peer to peer” è detto “miner” (minatore) e viene ricompensato direttamente in BTC. Uno dei punti di debolezza del BTC è proprio la potenza necessaria assorbita dai milioni di miner che si dedicano a tale attività, molti celebri studi hanno dimostrato che il “BTC-mining” inquina circa un milione di volte di più di una classica transazione elettronica con monete ordinarie. Il sistema antagonista alle criptovalute -ovviamente- tenderà a criticarne solo i difetti, ma sicuramente l’architettura Bitcoin è onerosa energicamente e troppo complessa per porsi come alternativa vantaggiosa delle monete fiat. Vantaggio del BTC (solo teorico) dovrebbe essere una sua stabilità di valore, legata al suo numero massimo di unità “coniabili” -prefissato non aumentabile- a 21 milioni di BTC. Ricordo che le monete fiat non hanno tale limite superiore. Analizziamo l’andamento del BTC: quando nacque valeva un decimillesimo di $, raggiunse 68000$ nel 2021, ora vale 28000$; allora certamente non possiamo ritenerlo una valuta stabile. Sicuramente da sconsigliare a chi preleva oggi per andare a comprare tra tre giorni la spesa, perché potrebbe compare il doppio o la metà di quanto pianificato! Quindi più adatta a chi vuole o può speculare con alti indici di guadagno e rischio, profilo appetibile e indicabile per persone molto abbienti, non per fragili e piccoli risparmiatori. Sicuro BTC non è soggetto ad inflazione propria, è limitato superiormente; ma il suo reale valore essendo non legato ad asset reali e misurato in valute fiat è soggetto a variazioni ancora più ampie, perché generalmente è una moneta basata solo sulla fiducia, minata e mal vista da governi e dal sistema finanziario dominante… BTC pare in alcune occasioni favorire transazioni a limite tra individui con meta-identità, ricordo che basta al suo uso un pc e una e-mail non serve direttamente una carta di identità; ciò è vero, ma in alcune valute classiche, alcune banche e paradisi fiscali, comunque nessuno può/sa mettere mano. Il BTC vive, in quanto semplicemente due o più persone della rete “peer to peer” accettano di scambiare loro asset in BTC; il suo valore stesso dipende quindi solo da quanto è esteso il suo mercato, il suo uso e dalle sue prospettive di crescita o di abbandono. Nel 2023 sono stati generati già 20 milioni di BTC, che al valore unitario attuale di 28000$, danno -in eccesso- circa un volume di 600 miliardi di $: molti o pochissimi? Considerate che il PIL globale è 85mila miliardi di $, la ricchezza reale consolidata mondiale si aggira attorno ai 230mila miliardi di $ e nella finanza circolano circa 1.5 milioni di miliardi di $; allora la fetta di mercato del BTC oggi varia tra 1/100 dell’economia reale e 2 decimillesimi della finanza totale. Quindi una formica che sfida un elefante. A complicare l’uso del BTC (dopo aver convertito valute fiat in BTC tramite operatori terzi con relativi costi) è il tempo tecnico di transazione non immediato (serve prenotarsi) e la commissione di transazione, che è usata per ripagare i miner nella rete peer to peer. Infatti questa commissione tanto più è alta, più sarà appetibile e tanto prima sarà approvata dalla rete, purtroppo è vero anche il viceversa. Inoltre presto, quando via via per generare il restante milione di BTC sarà necessaria una potenza di calcolo (crescente con legge esponenziale), i miner potranno guadagnare solo con le commissioni e ciò potrebbe farne aumentate troppo il peso. Ricordo che il numero massimo di BTC coniabili è 21.000.000 e ne abbiamo già generato 20 milioni. Il miner è una sorta di impiegato di una banca virtuale, soggetto alle decisioni della rete, non immune dalle fluttuazione del mondo finanziario, tutt’altro. Purtroppo rete non è sinonimo di garanzia assoluta. Innanzitutto può essere spenta o danneggiata o hakerata, scenari, questi, in cui si perderebbe tutta la propria valuta in BTC. Inoltre il valore dei BTC, come altre cripto valute, è alterabile; esempio è quando Musk ne comprò in un giorno 1,5 miliardi di $ portando su Marte il valore BTC a 68000$, poi affossandolo quando dichiarò di non accettarlo più come pagamento per le sue auto Tesla. Altro vulnus del BTC: ad oggi è poco usato. Nel mondo 14000 e in Italia solo 700 attività economiche private lo accettano. Nel resto del pianeta non va tanto meglio, in alcuni Stati BTC è vietato e il sistema moneta fiat (in declino) minaccia di bandirlo in caso di propria crescente difficoltà, vedi dedollarizzazione. Cosa accadrà al BTC se $ e € continuano la loro corsa nel baratro? Cripto e fiat sono asset interconnessi; in un mondo ideale in teoria le criptovalute dovrebbero aumentare asintodicamente il proprio valore quando $ e € vadano a zero; ma esistono anche altre valute SOVRANE emergenti come quella dell’area BRICS ad alterare tali interrelazioni. La partita vera si giocherà proprio con le regole e la necessità imminente di una nuova Bretton Woods, che stavolta verrà sì dopo un conflitto già mondiale per alcuni aspetti monetari, ma sarà scritta molto più a Est di Bretton Woods… Chi si propone di sostitute il vecchio col nuovo, tentando di imporlo senza la forza e per merito dei suoi palesi vantaggi, deve impegnarsi affinché l’alternativa sia davvero più semplice e pratica del preistorico baratto; quindi meno astrusa e orpellosa del Bitcoin e assolutamente mai più schiavizzante come con le monete fiat mondialiste. Si parla di QFS Quantum Financial Sistem, questa è una soluzione almeno in teoria più vantaggiosa del BTC, perchè meno onerosa è molto più sicura; purtroppo un po’ futuristica, non realizzabile prima del 2035 su scala diffusa. Da qui al 2035 saremo sull’ottovolante. Chi ha piccoli capitali dell’ordine dei 100.000$ o € può comprare un po’ di oro 999. Chi ha grandi capitali, emigrasse ad Est a Sud o nei BRICS! Tutto dipende da chi in America ed in Occidente guiderà questa nave nella tempesta: con Trump probabilmente si approderà da qualche parte; con Biden pupazzo in mano al Deep State si affonderà. In Europa? Beh noi con questi Schettino, “Io speriamo che me la cavo/cavia”… Come, in uno scenario attuale, questo metodo di pagamento parallelo possa uscire è facilmente prevedibile. A enorme rischio deflazione, credo sarà non tardi totalmente messo da parte, o sicuramente marginalizzato e totalmente rivoluzionato… ad ogni modo troppo rischioso per comuni mortali. Voi ce li vedete i bambini del terzo mondo con la laurea in finanza e informatica e uno smartphone costosissimo, per comprare una mela in BTC, prenotando e attendendo una divina autorizzazione dalla rete? Ultima osservazione, Musk ha proposto di bandire Chat GPT 4.0 perché potenzialmente più rischiosa delle armi atomiche. L’idea di un’umanità ostaggio di una capricciosa IA che ci sequestra dalla sera alla mattina tutti i soldi, forse è peggiore dell’attuale schiavitù monetaria imposta dall’élite nuovomondialista. Un futuro molto prossimo in cui chi è ricco, dispone di un software basato su IA che guadagna milioni o miliardi, mentre 8-12 miliardi di umani lottano per un pugno di riso e debbano difendere perfino l’inviolabilità del loro corpo da folli aziende multinazionali: deve indurci a riflettere. Chi creò il Bitcoin resta un mistero, i misteri sono spesso insidiosi; non sempre. Ricordate un principio generale: se è troppo complesso e poco chiaro, chi te lo impone non vuole che tu capisca la relativa fregatura. Questa idea gattovolpesca e usurocratica viziata ab origine di poter guadagnare soldi dal nudo possesso di soldi, nasce dal difetto eliminabile che questi si inflazionano; se vogliamo una nuova era dobbiamo costruire un mondo in cui: la moneta sia stabile; chi la possiede ne è padrone al 100%; la usi in modo etico, chiaro e semplice; per distribuire la ricchezza reale e contribuire alla capillare evoluzione umana, senza mai più accentrare potere. Questa era d’oro è ad un passo dalla nostra storia attualmente schiavizzante e vergognosa, ma basta divulgare la verità.
Intelligenti pauca! Articulata lex, obscura lex; direi se fossi latino, sono umano vi ricordo che: la verità è semplicità. Disse Albert Einstein quando la soluzione è semplice Dio sta rispondendo; altrimenti è qualcosa di antitetico alla buona Intelligenza Cosmica, che tenta di porre leggi folli alle nostre esistenze: diciamo basta, apriamo gli occhi, conosciamo chi è il nostro nemico e chi il nostro amico.
Ing meccanico Vincenzo Santoro Lungimirante