PNRR e Concorsi Pubblici

PNRR e Concorsi Pubblici

Oggi 14 luglio è entrato in vigore  il DPR 82 del 16 giugno 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 150 del 29 giugno 2023.

La nuova norma contiene il: “ Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994 n. 487, concernente norme sull’accesso agli impieghi  nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi ”.

Nella sostanza si entra definitivamente in una fase di rapporto con  le pubbliche amministrazioni completamente digitale.

Infatti, il portale InPA diventa l’unico strumento di contatto e comunicazione con gli enti pubblici, sia per quanto riguarda le modalità di pubblicazione dei bandi che per accedere a questi ultimi.

Per consultare il bando di concorso e per partecipare alla selezione è obbligatorio registrarsi al portale InPA. Sempre e solo sul sito di InPA è possibile presentare la domanda di partecipazione.

Dal 1 giugno 2023 gli enti pubblici non sono più obbligati alla pubblicazione dei bandi di concorso e relative successive comunicazioni sulla Gazzetta Ufficiale.

Gli obiettivi  dichiarati, relativamente alla scelta di queste modalità esclusivamente digitali, sono sempre le stesse: semplificazione e velocizzazione delle procedure.

Di contro va rilevato che è questo uno dei modi per accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Bisogna ricordare che il PNRR, approvato dalla decisione del Consiglio della UE del 13 luglio 2021, prevede per l’Italia l’erogazione di risorse pari a 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 miliardi a fondo perduto e 122,6 finanziati a prestito.

La UE, con il  Regolamento 2021/241 ed il suo Dispositivo ha stabilito le regole di accesso ai fondi a partire dal 1° febbraio 2020 e fino al 2026. La commissione Europea ha anticipato il trasferimento del 13% dei fondi per avviare gli interventi, invece la restante parte sarà erogata seguendo un cronoprogramma che prevede il raggiungimento di precisi obiettivi stabiliti ancora con la decisione del Consiglio UE del 13 luglio 2021.

Nella tabella sono evidenziate le somme destinate agli ambiti d’intervento:

Secondo gli obblighi europei per l’accesso ai fondi questi devono essere investiti per il 37% indirizzati alla mitigazione del cambiamento climatico e almeno per il 20% alla transizione digitale.

Il governo italiano ha destinato 71 miliardi (37,5%) agli obiettivi climatici della transizione ecologica e 48 miliardi (25,1%) alla transizione digitale.

Vedi tabella:

Con il decreto-legge n°59 del 6 maggio 2021 il governo italiano ha costituito il Piano Nazionale Complementare di 30,6 miliardi di euro da utilizzare per gli anni 2021 al 2026 allo scopo di finanziare le misure di semplificazione e di accelerazione del PNRR.

Gli ambiti d’interventi stabiliti in ordine decrescente per fondi investiti sono:

  • Digitalizzazione, Innovazione, competitività, Cultura e Turismo;
  • Rivoluzione verde e Transizione Ecologica;
  • Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile;
  • Istruzione e Ricerca;
  • Inclusione e Coesione;

Successivamente al disastro della psico-pseudo-pandemia emerge la conferma del concetto “Salute” come un ambito d’intervento assolutamente irrisorio e poco significativo nell’interesse della collettività.

Potrebbe sembrare strano che, dopo gli ultimi 4 anni trascorsi in continua emergenza sanitaria, dove si sono rilevate insufficienze delle infrastrutture e del personale sanitario, carenze degli strumenti di gestione e di controllo, viene dato così poco risalto alle esigenze del sistema sanitario nazionale.

Invece ciò non è affatto strano considerato che l’obiettivo “salute del cittadino” non è più sotto il controllo decisionale nazionale e nemmeno europeo ma è soggiogato dal potere decisorio di lobby farmaceutiche governate da ricche famiglie di finanzieri capitalisti che hanno come unico ed esclusivo interesse il loro continuo e perpetuo arricchimento, anche se ciò comporta far ammalare le persone sane, che, sopportando la sanità assoggettata al regime economico privatistico, dovranno pagare per tutta la loro vita ogni farmaco ed ogni sfortunata cura stabilita da precisi protocolli sanitari  che nulla hanno di terapeutico e nulla hanno a che fare con il ritrovato benessere psico-fisico e sociale delle persone.

Il PNRR non è che l’ultimo strumento strategico di assoggettamento e controllo delle popolazioni, soprattutto di noi italiani.

Tutto è cominciato dopo la seconda guerra mondiale, che ci ha visto soccombere allo strapotere americano inglese e francese, prima con l’armistizio corto di Cassibile nel settembre del 1943, poi col trattato della resa incondizionata firmato a Parigi il 10 febbraio del 1947 le cui condizioni di resa sono ancora secretate per motivi di salvaguardia dello Stato.

Un’ultima osservazione: noi italiani festeggiamo il 25 aprile perché simbolicamente ci siamo liberati dal nazifascismo …ma se Mussolini è stato ucciso il 28 aprile 1945 …? Per pura combinazione il 25 aprile 1945 a San Francisco nasce L’Organizzazione delle Nazioni Unite.

L’Italia è ancora il giardino d’Europa…solo che per entrarvi in questo nostro giardino dobbiamo chiedere il permesso ai vincitori della guerra mondiale.

Carlo Ceresoli

 

 

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