Prendila così…non possiamo farne un dramma
Certo che lo so…certo che lo so…non ti preoccupare…tanto avrò da lavorare…sì ma senza cellulare.
Oppure con un apparecchio che mi fa solo telefonare, ascoltare musica, mi fa da calcolatrice e da sveglia, e posso appuntarmi le note.
Esiste, si chiama “light phone”. L’hanno progettato Joe Hollier e Kaiwei Tang i fondatori di una startup di Brooklyn – New York, che però lo fanno produrre in Asia. La mission di questa impresa è creare prodotti tecnologici per essere usati il meno possibile.
Che detta così non ha molto senso, ma se facciamo i conti su quante volte abbiamo desiderato di buttare via il cellulare oppure su quante volte gli amici, i genitori o le/i fidanzate/i ci hanno detto che siamo sempre con lo smart phone all’orecchio, allora un pensierino per disintossicarci dal mondo virtuale, dalla realtà aumentata, dalla intelligenza artificiale, lo abbiamo avuto tutti.
Ma siamo disposti a questa scelta di nuova vita? Chi se lo può permettere? Solo chi non ha soldi in banca, oppure chi non ha bisogno di accedere a ai servizi della amministrazione pubblica, chi non ha voglia di vedere cosa fanno dall’altra parte del mondo due inuit nel loro igloo proprio in quel momento, oppure chi sa tutto di cucina e non ha bisogno di conoscere come si prepara il chapaty il pane indiano più alla moda del momento…possiamo farne a meno? Certo che no…è troppo buono!
Siamo alle solite…sempre il dilemma della forchetta: serve per mangiare ma può diventare anche un arma micidiale…è l’uso che decidiamo di farne che ci identifica.
Gettare in un cassetto il telefono intelligente per usarne uno “light” significa indiscutibilmente una rivoluzione personale ed anche sociale.
Qualcuno potrebbe obiettare non ha senso liberarci della possibilità di conoscere il mondo sia pur in maniera virtuale, o di dialogare nella miriade di chat tematiche che tale e tanta informazione alternativa ci offrono.
Del resto come non essere d’accordo in questo clima di pensiero unico e totalitario dilagante.
Carlo Ceresoli